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EURIDICE STREAM DI GIORGIO VIALI

STUDIO PERSONAGGIO

Aristea si sistemò i capelli davanti allo specchio, osservando il suo riflesso con fare critico. Quella sera avrebbe debuttato nella sua nuova versione teatrale del mito di Orfeo ed Euridice, un'opera che le stava particolarmente a cuore. Interpretare il ruolo di Euridice, la giovane donna strappata alla vita terrena per seguire il suo amato nell'aldilà, le permetteva di dar voce a tutte le sue inquietudini e riflessioni sulla condizione femminile.

A trent'anni, Aristea faticava ancora a trovare quella stabilità emotiva e quel senso di pienezza che tanto desiderava. La sua vita era costellata di relazioni brevi e insoddisfacenti, di amori mancati e di porte sbattute in faccia. Eppure, sul palco, riusciva a liberare tutto il suo potenziale espressivo, dando vita a personaggi complessi e sfaccettati.

Mentre si truccava, la mente di Aristea cominciò a vagare, ripercorrendo le tappe fondamentali della sua vita. Aveva sempre saputo di voler fare l'attrice, fin da quando era una bambina che recitava davanti allo specchio di casa. La passione per il teatro l'aveva portata a diplomarsi in una prestigiosa accademia drammatica e a trasferirsi nella grande città, in cerca di nuove opportunità.

Certo, non era stato facile farsi strada in un ambiente così competitivo e spietato. Quante volte aveva dovuto affrontare provini deludenti, rifiuti e porte in faccia? Quante volte si era sentita inadeguata e aveva dubitato delle sue capacità? Ma la forza di volontà e la determinazione l'avevano sempre aiutata a rialzarsi e a non arrendersi.

Ora, finalmente, aveva l'occasione di interpretare uno dei ruoli più significativi della sua carriera. Euridice, la giovane donna innamorata, costretta a vivere un dramma d'amore con il suo Orfeo. Aristea si sentiva profondamente connessa con il personaggio, come se in qualche modo ne condividesse il destino tormentato.

Mentre si preparava ad andare in scena, Aristea non poteva fare a meno di riflettere sulla propria vita sentimentale. Perché, nonostante il suo talento e il suo successo professionale, riusciva a trovare così poca soddisfazione nella sfera privata? Forse il suo lavoro la assorbiva troppo, impedendole di dedicare il giusto tempo e le giuste energie alle relazioni. O forse era semplicemente sfortunata in amore, destinata a vivere un perpetuo stato di insoddisfazione e solitudine.

Con un sospiro, Aristea si diede un'ultima occhiata allo specchio, sistemando una ciocca ribelle. Era ora di entrare in scena e di dare vita al suo Euridice. Forse, interpretando quel personaggio, sarebbe riuscita a trovare un po' di pace per la sua anima inquieta.

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