POLITICA DEI CORPI

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POLITICA DEI CORPI

CORPO SOCIALE - IMMAGINE - CORPO - GIORGIO VIALI

La Politica dei Corpi è un'approccio che considera il corpo come uno spazio politico e sociale. Si tratta di analizzare come il corpo viene rappresentato e contestualizzato all'interno delle dinamiche di potere, delle politiche del dominio e della liberazione. Nella società contemporanea, l'immagine del corpo è stata commodificata e manipolata per scopi politici ed economici. La Politica Fotografica e Visiva si focalizza sul modo in cui le immagini del corpo vengono utilizzate per veicolare messaggi politici e sociali. La fotografia, il cinema e i social media sono mezzi di comunicazione potenti che hanno il potere di influenzare le percezioni e le narrazioni sul corpo. La Politica dei Corpi cerca di sfidare le norme sociali e culturali che limitano l'autonomia e l'autodeterminazione del corpo. Essa cerca di promuovere una "nuova Sessuazione del mondo", in cui il corpo non sia più uno strumento di controllo e oppressione, ma un mezzo per l'espressione e la libertà individuale e collettiva. In conclusione, la Politica dei Corpi si pone l'obiettivo di esaminare e trasformare le dinamiche di potere e di liberazione associate al corpo. Attraverso la Politica Fotografica e Visiva, la fotografia e il cinema diventano strumenti di critica e trasformazione sociale, in grado di influenzare la percezione del corpo e promuovere una società più inclusiva e emancipata.

Body politics is an approach that considers the body as a political and social space. It involves analyzing how the body is represented and contextualized within dynamics of power, domination, and liberation. In contemporary society, the image of the body has been commodified and manipulated for political and economic purposes. Visual and photographic politics focus on how images of the body are used to convey political and social messages. Photography, cinema, and social media are powerful means of communication that have the power to influence perceptions and narratives about the body.

Body politics seeks to challenge social and cultural norms that limit autonomy and self-determination of the body. It aims to promote a "new situation of the world," in which the body is no longer an instrument of control and oppression, but a means for individual and collective expression and freedom.

In conclusion, body politics aims to examine and transform power dynamics and liberation associated with the body. Through visual and photographic politics, photography and cinema become tools for social critique and transformation, capable of influencing body perception and promoting a more inclusive and emancipated society.

GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER, VIDEOMAKER, SCENEGGIATORE - ROMANZO, DRAMMA, PSICODRAMMA, RACCONTO, FOTORACCONTO, FOTOROMANZO, MELODRAMMA - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI - FOTORITRATTO, FOTOSERVIZIO, VIDEAZIONI - CINEMA, TEATRO, PERFORMANCE, SOCIAL MEDIA.

INDIPENDENTE PRECARIO - VICENZA

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CORPO SOCIALE

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CORPO SOCIALE

RECENSIONE DI USO IMPROPRIO

AUTORE IBRIDO

"Corpo sociale"

Regia: Matteo Garrone Anno: 2024

"Corpo sociale", l'ultima opera di Matteo Garrone, è un film audace e provocatorio che affronta il tema dell'identità e della libertà nell'era dei social media. La pellicola si concentra su Lisa, una giovane donna che vive in un mondo in cui il conformismo e la ricerca di approvazione virtuale sono diventati la norma. Garrone, con il suo stile distintivo e visivamente accattivante, dipinge un ritratto inquietante e affascinante della nostra società contemporanea.

Lisa, interpretata magistralmente da un'attrice emergente, è un personaggio che risuona profondamente con il pubblico contemporaneo. Inizialmente immersa nelle dinamiche superficiali delle piattaforme social, la sua evoluzione è palpabile e autorevole. Mentre gli altri si piegano alle aspettative digitali, Lisa decide di prendere in mano la sua vita, con una scelta radicale: abbandonare il conformismo e cercare la sua vera identità al di là degli schermi.

La sceneggiatura, frutto della penna acuta di Garrone e del suo collaboratore di lunga data, è ricca di dialoghi incisivi e situazioni che mettono a confronto il mondo reale con quello virtuale. La regia di Garrone è caratterizzata da una forte attenzione al dettaglio, con una fotografia che gioca tra luci e ombre, riflettendo simbolicamente il conflitto interno della protagonista.

Uno degli aspetti più toccanti del film è la rappresentazione delle relazioni umane. Mentre Lisa si allontana dal mondo virtuale, le sue interazioni personali diventano sempre più significative. Garrone riesce a catturare la vulnerabilità e la forza della protagonista con una delicatezza che tocca le corde dell'anima. Le performance del cast di supporto, comprensivo di volti noti e talenti emergenti, arricchiscono ulteriormente il racconto, portando spessore e autenticità ai vari ruoli.

"Corpo sociale" non è solo un film sulla ribellione contro le aspettative imposte dalla società, ma anche un invito a riflettere sulle conseguenze della nostra dipendenza dai social media. Garrone affronta questo tema in modo accattivante e viscerale, invitando lo spettatore a interrogarsi sull'autenticità delle proprie scelte e relazioni.

In conclusione, "Corpo sociale" è una pellicola straordinaria che segna un'importante evoluzione nella filmografia di Matteo Garrone. Con la sua capacità di mescolare il dramma con il reale e il virtuale, offre una profonda analisi delle sfide che affrontiamo nel mondo moderno. Un film imperdibile che ci spinge a riscoprire la nostra libertà e la nostra individualità, lontano dai riflettori digitali.

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PERSEFONE

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PERSEFONE

EDIZIONE SOTTOCOSTO

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In un elegante bar nel cuore di Roma, dove luci soffuse danzavano come stelle nel cielo notturno, Persefone si trovava ad accogliere clienti e artisti, tutti attratti dalla sua saggezza e dalla sua bellezza magnetica. A trenta anni, ben consapevole del potere di seduzione, gestiva un’agenzia di sex performer che celebrava la bellezza della passione in ogni sua forma, festeggiando la sensualità con grazia e rispetto.

Quella sera, tuttavia, tutto sembrava diverso. Le note di un pianoforte riempivano l’aria e, tra i tavoli raffinati, i suoi occhi si posarono su una figura che spiccava delicatamente tra la folla: Euridice. Era una donna con dei riccioli castani che le incorniciavano il volto, e una dolcezza nel suo sguardo che raccontava storie di un amore profondo. Si avvicinò a Persefone con una certa timidezza, ma anche con determinazione.

"Posso sedermi?" chiese, la voce un sussurro caldo come il miele.

"Certamente," rispose Persefone, invitando la donna a prendere posto. "Cosa ti porta qui stasera?"

Euridice abbassò lo sguardo, le sue mani si aggrapparono nervosamente al bordo del tavolo. "Ho sentito parlare di te… della tua agenzia. E… di lui."

Il suo viso si illuminò di un’emozione profonda. "Di Orfeo."

Il suo nome pronunciato in quel modo le fece vibrare l’anima. Persefone annuì, consapevole che il legame tra i due era intriso di passione e dolore. "Orfeo lavora per me," confessò, e una fitta di tristezza attraversò il volto di Euridice.

"Avevamo un amore… un amore intenso, sognante," iniziò Euridice, la voce tremante. "Era un romanzesco, capace di trasformare ogni attimo in qualcosa di magico. Le notti passate insieme, le risate… e poi, all'improvviso, se n’è andato, lasciandomi nella penombra."

Le parole di Euridice erano un canto dolce e malinconico, che evocava la bellezza di un legame che sembrava eterno. Persefone ascoltava, catturata da quella storia avvincente e coinvolgente. Ogni ricordo di Euridice rimandava a un’epoca in cui l’amore si intrecciava con la vita, un tessuto di emozioni delicate e appassionate.

"Vorrei chiederti…" Euridice si interruppe per un attimo. "Vorrei incontrarlo. Voglio sapere perché se n’è andato, e se ciò che avevamo era reale. Voglio chiudere questo cerchio."

"Orfeo è un uomo complesso. Amare lui non è mai stato semplice," rispose Persefone, sentendo il peso delle parole. "Ma la sua anima è senz’altro romantica e sensibile."

Euridice si inchinò leggermente, come se ogni parola fosse una confidenza intima. "Ho bisogno di lui. Ogni giorno senza di lui è un giorno sprecato. L’amore che proviamo è stato intenso e dolce. Non voglio che il nostro legame svanisca nell’oblio."

Persefone, colpita dalla determinazione di Euridice, si sentì pervasa dalla voglia di aiutarla. "Puoi incontrarlo. Ma preparati, perché Orfeo ha il potere di portarti nel sottile confine tra luce e ombra, tra la realtà e i sogni."

La serata si concluse con una promessa tra due anime. Persefone si sentì avvolta da un’energia nuova, quella di un amore che, sebbene influenzato dall’assenza, era ancora vivo. Mentre si congedava da Euridice, si rese conto che dietro ogni performer nella sua agenzia c'era una storia, e dietro quegli occhi smeraldo brillava un amore che aspettava di essere rivisitato.

Nella notte che seguì, Persefone pensò ad Orfeo. Il fascino ed il carisma che emanava, quel delicato equilibrio tra sensualità ed emozione. Ma era altrettanto consapevole della fragilità dell’amore e delle sue conseguenze.

L'incontro tra Euridice e Orfeo si avvicinava. E Persefone, con il cuore pulsante di aspettativa, sognava un finale che avesse il potere di ricucire i legami strappati, di riportare a galla i colori di un amore che, seppur frantumato, era ancora capace di incantare il mondo intero.

EDIZIONI: SOTTOCOSTO

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SABRINA

ARISTEA

EURIDICE STREAM

AUTORE IBRIDO: GIORGIO VIALI

La luce fioca del camerino, con il suo bagliore rosato, illuminava il viso di Sabrina. Era un'atmosfera intima, quasi sacrale, un santuario dove la performer si preparava a entrare in scena. Ma la sua scena, questa volta, non era un palcoscenico illuminato da riflettori, non era un teatro gremito di pubblico in delirio. Il suo palco era la telecamera, il suo pubblico il mondo online, un universo di sconosciuti che si lasciavano catturare dai suoi movimenti, dalle sue parole, dalle sue emozioni.

Il camerino, con la sua semplicità, con i suoi pochi mobili e la sua aria quasi di disordine ordinato, era il luogo dove Sabrina costruiva il suo personaggio. Un personaggio che, paradossalmente, era un’esplorazione del suo sé più profondo, un viaggio di scoperta che si svolgeva sotto gli occhi di chiunque fosse disposto a guardarlo.

Le dita di Sabrina, con i loro movimenti delicati e sensuali, sfioravano la seta rosa del body, come se fossero le stesse dita di un artista che toccano con cura la tela. La sua voce, morbida e rassicurante, accompagnava ogni gesto, ogni posa, come un’orchestra che compone la melodia del suo essere.

“Questo body, ragazze, è semplicemente divino! Mi valorizza il décolleté in un modo incredibile,” sussurrava Sabrina allo schermo. “È il capo perfetto per una serata speciale, un look sensuale ma elegante al tempo stesso. Pensate a un cocktail party, o a un appuntamento romantico...”

Ogni capo che indossava, ogni commento che pronunciava, ogni sbirciata allo specchio, era un tassello del mosaico che componeva la sua identità online. Un’identità che si nutriva di fragilità e di desideri, di sogni e di paure, di fragili certezze e di sfumature di autenticità.

Sabrina era consapevole che la sua performance, in un certo senso, era la rappresentazione di un’epoca. Un’epoca in cui le identità erano fluide, mutevoli, costruite a pezzi, come un puzzle di selfie e di post su Instagram. Un’epoca in cui il confine tra realtà e finzione si faceva sempre più labile, in cui la rappresentazione diventava la nuova realtà.

“Amo il modo in cui questo babydoll mi avvolge, come una nuvola,” sussurrava Sabrina, sfiorando con le dita il morbido tessuto. “È delicato, sensuale, un capo perfetto per una serata in casa, per coccolarsi e per sentirsi belle.”

Ogni parola che pronunciava era un’eco di quella cultura digitale che la circondava, fatta di influencer e di guru del benessere, di guru della moda e di esperti di vita. Un flusso continuo di informazioni e di messaggi che, in qualche modo, plasmano l’identità di chi li assorbe.

“Il rosa, ragazze, è un colore che mi fa sentire potente, femminile, libera,” concludeva Sabrina, ammirando il suo riflesso nello specchio. “È il colore della femminilità, dell’amore, della dolcezza. Ma è anche un colore che si può indossare con orgoglio, con sicurezza, con un pizzico di trasgressione.”

Mentre si vestiva, scegliendo un completo grigio dal taglio impeccabile, Sabrina pensava alla complessità del suo ruolo di performer online. Un ruolo che le permetteva di essere chi voleva essere, di esplorare la sua femminilità in tutte le sue sfumature, di dare voce alle sue emozioni, di connettersi con un pubblico eterogeneo. Ma era anche un ruolo che la costringeva a mostrarsi, a mettersi a nudo, a essere sempre sotto gli occhi di tutti, in una continua performance di sé.

Le sue sneakers cool, un dettaglio inaspettato che spezzava l’eleganza del suo completo grigio, erano un simbolo di quella voglia di libertà, di trasgressione, di mescolare stili e di creare un’identità personale, unica e originale. Un’identità che, in qualche modo, si ispirava alla filosofia del “less is more”, un approccio minimalista che celebra la semplicità e l’autenticità.

Sabrina, in quel camerino illuminato da una luce rosata, era un’artista che stava creando un capolavoro. Un capolavoro fatto di emozioni, di desideri, di fragilità, di autenticità. Un capolavoro che si lasciava osservare, commentare, giudicare. Un capolavoro che, forse, stava aprendo un nuovo capitolo della narrazione del sé nell’era digitale.

“Non so voi ragazze, ma io sono pronta a dare inizio al mio show. Vi aspetto online,” sussurrava Sabrina allo specchio, con un sorriso smagliante. E mentre il suo sguardo si perdeva nella luce rosata del camerino, la sua voce si confondeva con il rumore del mondo, con la cacofonia di voci che risuonavano nella rete. Un mondo in cui la performance diventava la nuova normalità, in cui l’identità era un’opera in continua evoluzione, un flusso continuo di pensieri, emozioni, parole, immagini, un flusso che, come il fiume, non si ferma mai.

Mentre Sabrina si avviava verso il suo palcoscenico digitale, la sua silhouette si staglia contro la luce fioca del camerino, come una ballerina che si prepara a compiere il suo balletto. Un balletto che, forse, stava svelando le nuove regole del gioco, le nuove forme di bellezza, le nuove sfumature dell’autenticità. Un balletto che, in qualche modo, stava scrivendo un nuovo capitolo della storia del mondo.

ARISTEA

EURIDICE STREAM

AUTORE IBRIDO: GIORGIO VIALI

MEDIAMETROPOLI

GIORGIO VIALI

MEDIAMETROPOLI


Sceneggiatura - MediaMetroPoli

Titolo: Mediametropoli

GENERE: Fantascienza, Drammatico

SCENA 1: INTRODUZIONE A MEDIA METROPOLI

Ambiente: Un’ampia vista aerea di MediaMetroPoli, una metropoli futuristica con torri di vetro e neon, strade affollate da droni e robot autonomi che si occupano della produzione e distribuzione. La luminosità dei social media e delle immagini digitali si riflette sul volto grigio degli edifici.

Dettagli di ripresa: Inquadratura panoramica che si restringe gradualmente su un grande schermo pubblicitario che trasmette immagini brillanti e sfavillanti di vite perfette.

Costumi: I robot indossano uniformi metalliche da lavoro, mentre le persone che si vedono sullo schermo indossano abiti eleganti e futuristici, simboli di uno status che raramente si realizza nella vita reale.

SCENA 2: LA VITA DELLA MEDIA PROLETARIA

Ambiente: Interno dell’appartamento della protagonista, una piccola stanza in stile minimalista, piena di tecnologia: un computer potente, pareti decorate con schermi LED che mostrano feed dei social media.

Azioni della protagonista: La protagonista, Lena, è seduta al suo computer, i capelli disordinati e il viso pallido. Indossa un pigiama comodo ma trasandato. Sta preparando un live streaming, regola i filtri e controlla le telecamere. Si guarda allo specchio, prova a sorridere, poi si ferma.

Dettagli di ripresa: Close-up sul viso di Lena mentre si prepara, la sua espressione è una miscela di determinazione e vulnerabilità. La camera la circonda, enfatizzando la sua solitudine nell'appartamento claustrofobico.

SCENA 3: LIVE STREAMING

Ambiente: Stanza illuminata solo dalla luce blu dei monitor. La parete dietro di lei è decorata con post-it di obiettivi e messaggi motivazionali.

Azioni della protagonista: Lena inizia il live streaming. Saluta i follower con un entusiasmo forzato. Si sforza di mantenere l'energia mentre interagisce con i commenti, anche se il suo cuore è pesante. Durante il live si vede chiaramente la stanchezza nei suoi occhi.

Dettagli di ripresa: Riprese su più piani: inquadrature sul monitor con il count dei follower, la chat che scorre, e il volto di Lena sullo schermo, emotivamente distaccata.

SCENA 4: L’APPELLO DELLA MEDIA PROLETARIA

Ambiente: Scena pubblica virtuale tramite streaming. Lena decide di interrompere il programma e confrontarsi con il suo pubblico.

Azioni della protagonista: Si alza in piedi, prende un respiro profondo e parla direttamente alla telecamera. Le sue parole diventano sempre più intense mentre esprime la frustrazione di vivere in isolamento e il desiderio di connettersi con altri MediaProletari. Estrae un messaggio preliminare di lotta e speranza.

Dettagli di ripresa: Inquadratura a 360 gradi che mostra una modalità di interazione in cui i follower iniziano a commentare e reagire. I colori cambiano da freddi a caldi, suggerendo la transizione emotiva.

SCENA 5: RIVOLTA VIRTUALE

Ambiente: Lo spazio sociale virtuale di incontro dove varie personalità dei MediaProletari si riuniscono per ascoltarla. Appaiono sullo schermo come ologrammi.

Azioni della protagonista: Lena incita gli altri MediaProletari a unirsi e a condividere le loro esperienze. Comincia a raccogliere testimonianze video per una campagna di protesta contro la stagnazione sociale. Le sue parole "Siamo più forti insieme!" risuonano nel silenzio virtuale.

Dettagli di ripresa: Sfumature di blu e verde che evocano sia la tristezza che la speranza. Le riprese alternano close-up delle facce degli ascoltatori, rivelando emozioni di approvazione, ma anche di paura.

SCENA 6: IL DURO RISVEGLIO

Ambiente: Lena è di nuovo nel suo appartamento, in seguito alla sua prima manifestazione virtuale, il suo schermo è bloccato con messaggi di avviso e divisioni.

Azioni della protagonista: La protagonista perde il controllo e inizia a distruggere oggetti nel suo appartamento, esprimendo la sua frustrazione. Poi si ferma, piange e realizza che la sua battaglia è solo all'inizio.

Dettagli di ripresa: La camera si muove con titubanza, passando da inquadrature larghe a dettagli eccezionali sugli oggetti distrutti, simbolo della sua crisi. La luce diminuisce mentre la scena culmina in un silenzio inquieto.

SCENA 7: UNIONE IN LOTTA

Ambiente: Uno spazio vuoto di coworking virtuale. Lena e altri MediaProletari si sono riuniti in video, decidendo di lavorare insieme per un progetto comune.

Azioni della protagonista: I membri parlano, dibattono, condividono idee su come utilizzare i social media per sensibilizzare e denunciare la loro situazione. Lena, ora con una nuova determinazione, funge da leader.

Dettagli di ripresa: Utilizzo di split screen per mostrare la varietà di avatar e schermi, rappresentati in contro-inquadrature. Ogni MediaProletario ha un aspetto diverso, simboleggiando la diversità delle esperienze.

SCENA 8: IL POTERE DELLA COMUNICAZIONE

Ambiente: Un nuovo studio virtuale creato da Lena e i suoi alleati, che ospitano una grande trasmissione.

Azioni della protagonista: Lena, ben vestita e visibilmente più sicura, presenta un programma che mostra le storie di altri MediaProletari, creando consapevolezza e solidarietà. Mostra video e articoli che sono stati creati insieme.

Dettagli di ripresa: Inquadrature dinamiche, movimenti di macchina fluidi, alternati a cut rapidi delle reazioni nel pubblico. La scena culmina in un pianosequenza dove Lena guarda direttamente in camera con speranza.

SCENA FINALE: LA SPERANZA DI UN FUTURO MIGLIORE

Ambiente: Una piazza virtuale con un grande schermo luminoso che trasmette il lavoro comune dei MediaProletari, mostrando messaggi di unità e cambiamento.

Azioni della protagonista: Lena, ora una figura centrale, lancia una sfida aperta agli Influencer e ai dirigenti della società. La scena si riempie di colori vibranti mentre la gente si unisce attorno a lei, anche se virtualmente.

Dettagli di ripresa: Ripresa con lenti grandangolari per enfatizzare il senso di comunità e unione. La musica di sottofondo cresce e il film termina con il graffiato di un sorriso luminoso di speranza sul volto di Lena.


GIORGIO VIALI

MEDIAMETROPOLI

TERESA

TITOLO: TERESA

AUTORE IBRIDO: GIORGIO VIALI

Alba aveva sempre aspirato a qualcosa di più della sua vita ordinaria. Insoddisfatta del suo rapporto con il compagno Orfeo, iniziò a frequentare segretamente Teresa, una provocante sex performer che aveva conosciuto sui social. Le due donne svilupparono presto un legame intenso e carico di tensione erotica.

Alba era attratta dall'aura di mistero e di potere che emanava Teresa. Iniziò a ideare un piano per assoggettare completamente Orfeo, manipolandolo attraverso la sua relazione con l'affascinante sex worker. Condivideva con Teresa dettagli intimi della sua vita e dei suoi desideri più oscuri, alimentando una perversa ossessione.

Le due amanti giocavano con il corpo e la mente di Orfeo, coinvolgendolo in un triangolo erotico malato. Alba era eccitata dalla sua capacità di piegare la volontà del compagno, mentre Teresa assecondava i suoi desideri sadici, consapevole di detenere un potere assoluto su di loro.

Tra abbracci appassionati, umiliazioni e sottomissioni, Alba e Teresa tessevano una tela di ricatti e dipendenze, avvolgendo Orfeo in una spirale di ossessione e prigionia. I corpi si intrecciavano in un melodramma patinato e ammiccante, alimentato dai social e dalle loro perverse fantasie.

GIORGIO VIALI - AUTORE, SCENEGGIATORE, SCENEGGIATURA, DRAMMATURGIA, DRAMMATURGO, TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI, INTELLIGENZA ARTIFICIALE, CINEMA, TEATRO, SOCIAL MEDIA CONTENT, PERFORMANCE, PERFORMER. INDIPENDENTE, PRECARIO.

GIORGIO VIALI - PROMPTLAB, LABORATORIO SOCIALE - CORPI E IMMAGINI - VICENZA

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CORPO SOCIALE

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GIORGIO VIALI

IBRIDAZIONI

Ricerca e Analisi del Mondo dei Live Shows per la Sceneggiatura

L'entusiasmo per il prossimo progetto cinematografico Euridice Stream non si è limitato all'ideazione e alla stesura della sceneggiatura. Il team di produzione ha compiuto una ricerca approfondita per garantire un'accuratezza e una profondità di rappresentazione senza precedenti nel mondo dei live shows.

La nostra ricerca si è concentrata sull'esplorazione di diversi ambienti online, allo scopo di trovare spunti e materiali pertinenti alla trama e alla caratterizzazione dei personaggi di Euridice Stream. L'obiettivo era evitare qualsiasi presentazione inadeguata o poco autentica delle dinamiche e degli aspetti affrontati nel film.

Abbiamo dedicato tempo all'analisi delle live chat e dei siti come OnlyFans, che offrono spettacoli dal vivo. Abbiamo raccolto video e immagini di vari spettacoli in streaming, catalogandoli con una nuova metodologia sviluppata per questo progetto.

I materiali raccolti, seppur grezzi, sono stati fondamentali per definire le scene, i corpi e i volti dei personaggi di Euridice Stream. Durante questo reportage, abbiamo notato alcune considerazioni rilevanti che hanno influenzato l'approccio artistico nella sceneggiatura.

La fascinazione del nostro team si è concentrata sui volti più che sui corpi. Abbiamo notato che i corpi dei performer tendono a diventare omogenei e ininfluenti, mentre i volti hanno un ruolo distintivo e intrinseco nella performance. L'atteggiamento dei performer diventa un elemento personale, attraverso il quale si creano connessioni emotive con il pubblico.

Abbiamo inoltre esaminato lo sviluppo e le tendenze del settore. Rispetto alla pornografia tradizionale, abbiamo notato un aumento significativo nella durata delle performance, con sessioni online che possono durare anche 5/6 ore consecutive. Questo riflette l'immersione virtuale sempre maggiore nelle nostre vite, oltre a un aumento della precarietà e della competizione tra gli artisti.

Siamo in un momento in cui le identità e i lavori sono sempre più frammentati e precari. Tuttavia, questa moltiplicazione di identità offre l'opportunità di esplorare nuovi territori artistici e di spirito umano, come dimostra la sceneggiatura avvincente ed evocativa di Euridice Stream.

GIORGIO VIALI

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PROMPT di GIORGIO VIALI. Nel contesto dell'uso di modelli di intelligenza artificiale UN PROMPT è il testo (ordine, domanda...) che l'utente fornisce al modello per ottenere un output.

Nell'era dell'intelligenza artificiale, la capacità di elaborare PROMPT efficaci è diventata una competenza. I prompt agiscono come delle chiavi che aprono la porta a un vasto universo di risposte, generando contenuti e soluzioni su misura. Ciò che conta, in questo contesto, non è tanto il risultato testuale finale quanto la qualità e la precisione delle istruzioni fornite. Un buon prompt è in grado di guidare l'IA verso risposte più pertinenti e utili, trasformando la comunicazione in un dialogo costruttivo e orientato agli obiettivi. Questo shift di focus ci invita a riflettere sull'importanza del processo creativo e strategico, piuttosto che sul prodotto finale, enfatizzando l'interazione uomo-macchina come una nuova forma di collaborazione creativa.

PELUCHE

PELUCHE

GIORGIO VIALI

Titolo: "Sogni di Luce e Ombra"

Genere: Drammatico/Fantastico

Ambientazione: Una città notturna, un mix di luci al neon, strade deserte e angoli nascosti. I colori sono saturi, i suoni amplificati, e il confine tra realtà e sogno è sfumato.

SCENA 1: LA CAMERA DI ARISTEA

(La camera è un miscuglio di oggetti personali, vestiti sparsi, e schermi di computer. La luce è fioca. Aristea, una giovane donna con occhi profondi, è davanti al suo laptop, truccata in modo eccessivo ma con un’innocenza che traspare.)

NARRATORE (voce fuori campo): Nel cuore pulsante della modernità, dove il desiderio si fonde con la solitudine, vive Aristea, un’anima dispersa in un mare di pixel e promesse…

(Aristea guarda la webcam, un sorriso forzato sui labbra. È pronta ad “esibirsi”. I suoi occhi tradiscono la fragilità.)

ARISTEA: (Battendo le palpebre) Ciao a tutti, benvenuti nel mio mondo…

(Aperta a un’utenza invisibile. Le sue parole si intrecciano con una musica triste e onirica.)

SCENA 2: FLASHBACK - L'INFANZIA DI ARISTEA

(Un flashback la mostra bambina, che gioca nel cortile di una casa brutta, circondata da adulti che ridono ma non ascoltano. Basta un attimo per capire che non è felice.)

NARRATORE: Un'infanzia segnata da sogni spezzati, da un’assenza di affetto. Crescere in un mondo dove l’amore è un’illusione…

(La piccola Aristea cerca conforto in un peluche, mentre la camera si affievolisce nel buio.)

SCENA 3: RITORNO ALLA CAMERA

(Aristea sorride, ma i suoi occhi assorbono le lacrime non versate. Le sue performance sono scenari di fantasia, ma in lui c’è solo isolamento.)

ARISTEA: (Rivolgendosi alla webcam) Oggi vi mostrerò… i miei segreti. (Un sussurro) O forse solo i miei tormenti…

(La chat è piena di emoji e commenti provocatori. Aristea tossisce, sentendo il peso della sua doppia vita.)

SCENA 4: INCONTRO CON UN CLIENTE

(Un incontro notturno in un caffè solitario, dove i clienti digitali diventano reali. Un uomo anziano, con sguardo affilato, siede al tavolo.)

UOMO: (Sorriso storto) La tua arte è una merce rara, sai? Ma vale solo se può essere spogliata…

(Aristea si irrigidisce, ma accenna a un sorriso.)

ARISTEA: E che ne sarà della poesia, se si vende?

(L'uomo avanza, cercando di rapirle l'innocenza. La tensione è palpabile.)

SCENA 5: IL MONDO ONIRICO DI ARISTEA

(Dopo l’incontro, Aristea chiude gli occhi. La scena svanisce in sogni ondeggianti, un mondo colorato e grottesco, popolato da figure bizzarre e fantasmi del suo passato.)

FANTASMA DELL’INNOCENZA: (Voce eterea) Perché cerchi nei corpi ciò che è già perduto nel cuore?

(Aristea danza tra i fantasmi, ogni passo è un ricordo. La musica cresce, le luci lampeggiano in un crescendo di tensione.)

SCENA 6: RIVELAZIONE

(Aristea, nel suo mondo onirico, si concede un momento di chiarezza. Il peso della sua scelta le attraversa il viso.)

ARISTEA: (Francesca, quasi in lacrime) Sono io l’artista o solo il quadro…?

(Le figure sfocate danzano attorno a lei, mentre una nuova consapevolezza inizia a farsi avanti.)

SCENA 7: FINE DELLA PERFORMANCE

(Aristea si sveglia nel suo letto, il laptop ancora acceso. La chat è silenziosa. Solo un riflesso di luminescenza rimane.)

NARRATORE: E così, in un mondo che stravolge i sogni, Aristea si chiede… La vera performance non è forse quella di vivere?

(Si allontana dalla webcam, spegnendo la luce. Il buio avvolge la stanza, ma una luce di speranza freme nell’oscurità.)

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Nell'era dell'intelligenza artificiale, la capacità di elaborare PROMPT efficaci è diventata una competenza. I prompt agiscono come delle chiavi che aprono la porta a un vasto universo di risposte, generando contenuti e soluzioni su misura. Ciò che conta, in questo contesto, non è tanto il risultato testuale finale quanto la qualità e la precisione delle istruzioni fornite. Un buon prompt è in grado di guidare l'IA verso risposte più pertinenti e utili, trasformando la comunicazione in un dialogo costruttivo e orientato agli obiettivi. Questo shift di focus ci invita a riflettere sull'importanza del processo creativo e strategico, piuttosto che sul prodotto finale, enfatizzando l'interazione uomo-macchina come una nuova forma di collaborazione creativa.