CORPO SOCIALE

CORPO SOCIALE

UN'IDEA DI GIORGIO VIALI

Il termine "CORPO SOCIALE" si riferisce all’idea di una comunità o di una società vista come un organismo vivente, in cui ogni individuo rappresenta una cellula o un membro che contribuisce al funzionamento e alla salute dell’intero sistema. Questa nozione è spesso utilizzata in ambito sociologico, politico e filosofico per descrivere le interconnessioni tra gli individui, le istituzioni e le norme che regolano la vita collettiva.

L'idea di CORPO SOCIALE implica che ogni persona ha un ruolo specifico e un'importanza all'interno del contesto sociale, proprio come le cellule di un organismo lavorano insieme per mantenere la vita. Queste interazioni possono manifestarsi in vari modi, tra cui relazioni familiari, professionali, culturali e politiche. La coesione del corpo sociale dipende dalla qualità di queste interazioni e dal grado di solidarietà tra i suoi membri.

In sociologia, il CORPO SOCIALE è spesso associato al concetto di “solidarietà” di Émile Durkheim, che evidenziava l'importanza dei legami sociali e dei valori condivisi nel mantenere la stabilità e l'integrità della società. Quando i legami si indeboliscono, può verificarsi una crisi del corpo sociale, portando a divisioni, conflitti e disfunzioni sociali.

In conclusione, il “CORPO SOCIALE” è un concetto complesso e multidimensionale che invita a riflettere sul legame tra gli individui e la comunità, sottolineando la necessità di cooperazione e integrazione per il benessere collettivo. Essa ci ricorda che il destino di ciascuno è profondamente intrecciato con quello degli altri e che il progresso sociale richiede uno sforzo congiunto e una visione comune.

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GIORGIO VIALI

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EURIDICE STREAM

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RECENSIONE DI "EURIDICE STREAM" (2024)

Recensione di "Euridice Stream" di Giorgio Viali (2024)

"Euridice Stream", l'ultima opera del regista indipendente Giorgio Viali, si presenta come un audace esperimento cinematografico, una sfida che riunisce elementi di noir, eroticismo e una critica sociale affilata. Questo film sperimentale offre uno spaccato inquietante e ipnotico della vita contemporanea, avvolto in una narrazione che sembra oscillare tra il reale e l’onirico.

Al centro della pellicola c’è Euridice, interpretata da un'attrice la cui presenza scenica è tanto magnetica quanto enigmatica. Possedendo il film con la potenza di una diva d’altri tempi, questa protagonista riesce a incarnare l’essenza di una figura tragica e affascinante. Non è tecnicamente una grande attrice, ma di certo è una star che si muove con grazia e vulnerabilità. La sua performance è un mix di carnalità, sofferenza e splendore, e rende il personaggio di Euridice al contempo imperioso e fragile, dando vita a una parabola erotico-compulsiva che vibra con intensità.

Il film si svolge durante la preproduzione di un progetto cinematografico che sembra destinato a rimanere incompleto, e attraverso questa struttura metacinematografica Giorgio Viali riesce a riflettere sull’assurdità e sull’inadeguatezza dell'industria audiovisiva, nonché sulle anime dannate che vi vivono. Gli altri personaggi, figure evanescenti, appaiono come apparizioni inquietanti, corpi neutri che vagano in uno spazio e in un tempo indefinito. In questo contesto, gli amplessi e le interazioni tra i personaggi si riducono a mere performance, simulacri di una realtà post-umana, come se le emozioni e i legami fossero evaporati in una nube di superficialità.

La narrazione è costruita su sequenze brevi, frammentate, che richiamano l’attenzione dello spettatore su dettagli significativi, capaci di evocare un senso di spaesamento e malinconia. Il viaggio di Euridice, simboleggiato dalla sua attesa alla fermata dell’autobus, segna un ingresso in un mondo che riflette il caos e la confusione dei legami nell'era digitale, dove i video e le chat diventano strumenti di connessione e disconnessione.

Giorgio Viali riesce a mantenere un tono di sospensione e ansia per tutta la durata del film, creando una tensione palpabile. La scrittura si fa poesia visiva, mescolando il reale con l’astratto, in una danza di colori, suoni e emozioni. La scenografia, ricca di simbolismo, si fa testimone di un'esperienza in continua evoluzione, mentre il montaggio spezzato ricorda il ritmo frenetico dei nostri tempi, dove tutto sembra trascorrere in un lampo.

Euridice Stream è un'opera che non intende fornire risposte, ma piuttosto porre domande. È un invito a riflettere sull’amore, la possessione, la fama e l'inadeguatezza umana. In definitiva, Giorgio Viali riesce a dar vita a un viaggio interiore che, nonostante le sue difficoltà, si rivela affascinante e stimolante. Un film audace, capace di suscitare emozioni intense e riflessioni profonde, chiaro risultato di una produzione indipendente che merita senza dubbio di essere vista e discussa.

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PRE-RECENSIONE

QUESTA E' UNA RECENSIONE SCRITTA PRIMA DELLA PRODUZIONE DEL FILM.

Scrivere una recensione di un film ancor prima di realizzarlo si presenta come un atto profondamente visionario, capace di sfidare le convenzioni tradizionali della critica cinematografica. In un contesto in cui la produzione di un film è legata a dinamiche commerciali e a questioni di budget, l'idea di recensire un'opera solo immaginata apre a una riflessione sul significato stesso del cinema e della narrazione.

Secondo Luca Guadagnino, un film (anche se non girato) è un Film e porta con sé un valore intrinseco. Un'opera è già tale nel momento in cui viene concepita, affondando le radici nei sogni, nelle aspirazioni e nelle visioni artistiche di chi la immagina, nel contesto sociale e politico in cui respira ed espira. In questo senso, l’atto di scrivere una recensione prematura diventa un modo per dare vita a un'opera nella mente degli spettatori, stimolando la loro immaginazione e coinvolgendoli emotivamente in un progetto che, di fatto, non esiste ancora.

L'uso di recensioni per film non realizzati permette di dilatare la fase esitenziale del film e delle riflessione dell'Autore stesso. La recensione diventa un atto di appropriazione creativa, una dilatazione di un testo che può evolvere nel tempo, riflettendo le trasformazioni dei desideri e delle aspettative culturali. In questo senso, si tratta di una "sovversione di senso" che porta alla luce le contraddizioni dell'industria cinematografica, dove l'arte è inevitabilmente intrinsecamente legata al commercio.

Questo approccio alla recensione sfida le forme tradizionali di critica: in un'epoca dove la narrazione è sempre più al centro dell’esperienza umana, scrivere di un film mai fatto diventa un atto di creatività e resistenza. È un invito a non limitarsi alle opere realizzate, ma ad esplorare e celebrare le infinite potenzialità del racconto, permettendo a idee e immagini di vivere e trasformarsi anche al di fuori della celluloide. In questo modo, il confine tra creazione e critica si dissolve, aprendo la strada a un dialogo vibrante e multidimensionale sul significato stesso del fare cinema.

Una recensione scritta prima della realizzazione del film può essere definita come "anticipazione" o "preview". In alcuni contesti, potrebbe anche essere considerata una "critica pre-release" o "recensione pre-lancio". Questi termini indicano che si tratta di un'analisi o di un'opinione basata su materiali promozionali, trailer, sceneggiature o altre informazioni disponibili prima dell'uscita ufficiale del film.

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ALBERTO

TITOLO: ALBERTO - DIALOGO

IBRIDAZIONE: GIORGIO VIALI

OTTOBRE 2024

Luogo: una caffetteria locale, con il profumo di caffè fresco e pannocchie di cioccolato nell’aria. Anna e Paola si siedono a un tavolo all’angolo, in un’atmosfera rilassata ma carica di tensione.

Anna: (sorseggiando il suo caffè) Non posso credere che abbiamo entrambe avuto a che fare con Alberto. Ogni volta che ci penso, mi torna in mente quella notte...

Paola: (alza un sopracciglio, visibilmente interessata) Davvero? Se parli della sua bravura a letto, non so di cosa stai parlando. A me è sembrato piuttosto... deludente.

Anna: Sul serio? A me ha fatto sentire viva! È stato così passionale, non come gli altri che ho avuto. Ti ricordi quando ci siamo incontrati alla festa di Marco? La musica, le luci... tutto era perfetto!

Paola: (sospira) Sì, ma la mia esperienza è stata completamente diversa. L'avevo visto parecchie volte dopo la festa, e pensavo ci fosse del potenziale. Ma quando siamo andati a casa sua... beh, era come se stesse solo andando per le sue solite routine.

Anna: (incuriosita) Cosa intendi per "routine"? A me è sembrato che mettesse passione in ogni cosa. L'abbiamo fatto sul divano, e sembrava così coinvolto... ogni suo tocco era come una fiamma che si accendeva.

Paola: (scrolla le spalle) Ecco, più che altro a me è sembrato superficiale. Ci siamo ritrovati nel suo letto e ho pensato che ci fosse un’intesa, ma era come se fosse più interessato a mostrare quanto fosse “bravo” piuttosto che a coinvolgermi. I suoi baci erano frettolosi, non c'era né dolcezza né profondità.

Anna: Ma che ne dici del momento in cui ci siamo abbracciati e ci siamo persi nei nostri respiri? Quella connessione era così intensa! Forse eri solo nervosa? È normale sentirsi un po' in soggezione.

Paola: Magari. Ma quello che mi ha colpita è stata la sua mancanza di attenzione nei dettagli. Non mi ha fatto sentire come se fossi speciale. E in più, lo ammetto, dopo è stato un po' distante. Ha lasciato che mi vestissi da sola, senza nemmeno un abbraccio o un cenno.

Anna: (pensierosa) Capisco il tuo punto di vista. Ma a me non è sembrato così. Dopo la nostra notte, è rimasto sdraiato accanto a me, parlando di cosa ci piaceva fare e dei nostri sogni. Era come se volesse conoscere non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.

Paola: (sospirando) Ecco, a me ha lasciato con la sensazione di essere stata solo una delle tante. Un’avventura da annotare e poi dimenticare. Non so, forse ha a che fare con le aspettative. Tu lo vedi come un qualcosa di romantico, io come un'esperienza insipida.

Anna: (sorridendo) È interessante come possiamo vedere le stesse cose in modi così diversi. Forse è una questione di chimica. O forse Alberto è solo un giovane che cerca di capire cosa vuole... come tutti noi.

Paola: (annuisce) Hai ragione. Siamo giovani e confusi. Magari avremo altre esperienze che ci apporteranno qualcosa di più. Ma per ora? A lui non penserò più di tanto.

Anna: (rallenta il sorso del caffè e sorride) E io continuerò a ricordarlo come un momento speciale. Ma apprezzo la tua sincerità, Paola. È bello poter parlare di queste cose.

Paola: (sorridente) Sì, davvero. E alla fine, siamo qui per sostenerci a vicenda, giusto?

Anna: Esatto! E chi lo sa, magari il prossimo ragazzo sarà migliore per entrambe.

(Le due ragazze si scambiano un sorriso complice e continuano a chiacchierare, lasciando da parte i pensieri su Alberto.)

TITOLO: ALBERTO - DIALOGO

IBRIDAZIONE: GIORGIO VIALI

OTTOBRE 2024

CONTATTI: GIORGIOVIALI@GMAIL.COM

FEED THE SNAKE

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IBRIDAZIONI - FOTOGRAFIA SINTETICA

SINTESI FOTOGRAFICA

SCENA:

La conferenza stampa di presentazione di Feel The Snake inizia con la direttrice artistica Sofia Baxter che sale sul palco per annunciare il nuovo progetto della società di produzione cinematografica. È visibilmente emozionata ma determinata mentre parla dell'importanza della pornografia come forma d'arte e di espressione sociale.

SCENA:

Sofia Baxter si mette subito al lavoro per creare il suo primo progetto visivo per Feel The Snake. Si tratta di far interagire un gruppo di fans con una performer, creando un'esperienza unica e coinvolgente. Sofia è appassionata e concentrata nel suo lavoro, dedicando ore e ore alla pianificazione e alla produzione del progetto.

SCENA:

Il primo progetto di Sofia Baxter per Feel The Snake viene pubblicato e immediatamente diventa oggetto di controversia e critiche. La stampa e il pubblico lo considerano eccessivo e volgare, sollevando dubbi sulla validità artistica della pornografia come forma d'arte. Sofia è sconvolta ma rimane ferma nelle sue convinzioni.

SCENA:

Nonostante le critiche, Sofia Baxter continua sulla sua strada e lavora duramente per portare avanti il suo progetto. Con il sostegno del suo team e della società di produzione, mette in atto delle modifiche per rendere il progetto più accettabile per il grande pubblico. Alla fine, il suo lavoro viene apprezzato e riconosciuto come un'avanguardia nell'ambito della pornografia come forma d'arte e di espressione sociale.

SCENA: Il film si chiude con Sofia Baxter che accetta un premio per il suo lavoro e la sua visione innovativa. È orgogliosa di aver portato avanti la sua missione di creare contenuti per adulti evoluti e significativi. La direttrice artistica di Feel The Snake ha dimostrato che la pornografia può essere una forma d'arte e di espressione sociale valida e influente.

PROGETTO VISIVO (FOTO VIDEO)

PROGETTO di GIORGIO VIALI

Il PROGETTO è suddiviso in TRE fasi. TRE movimenti. TRE atti.

FOLLOW THE SNAKE ovvero Segui il Serpente

FEED THE SNAKE ovvero Alimenta il Serpente

FEEL THE SNAKE ovvero Senti il Serpente

PROGETTO di GIORGIO VIALI - 2024

Per visionare i materiali raccolti, per collaborare contattare Giorgio Viali.

Contatti: giorgioviali@gmail.com

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CORPO TOSSICO

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CORPO TOSSICO

Ciò a cui aspiro è convincervi che voi siete come me. Tentati dalla stessa deriva chimica. La portate dentro: vi credete bio-donne ma prendete la pillola, bio-uomini ma prendete Viagra, siete normali e prendete Prozac o Seroxat nella speranza che qualcosa vi liberi dal tedio della vita; vi fate di cortisone, di coca, di Ritalin, di codeina… Voi, anche voi, siete il mostro che il testosterone risveglia in me.

Testo tossico di Paul B. Preciado

Il Regime FarmacoPornografico (Farmaco Pornografico) instaurato nel corso del ventesimo secolo, con processi di gestione biomolecolare (farmaco) e semiotico-tecnologica (pornografico) di produzione della soggettività sessuale.

Gli ormoni sintetici, a partire dalla loro scoperta negli anni Cinquanta, hanno cambiato nella sostanza la formulazione e la costruzione delle identità e l’industria farmaceutica e quella pornografica fanno affari creando desiderio.

Testo tossico. Sesso, droghe e biopolitiche nell’era farmacopornografica (Fandango, 2015)

Il merito di Preciado, che deve molto anche allo stesso carattere personale dell’autosperimentazione, del filosofo che materializza la riflessione teorica sul proprio corpo, è quello di portare il lettore se non a una resistenza al regime farmacopornografico, a un’autoanalisi, nel momento in cui prende la pillola anticoncezionale, il Viagra, o il Prozac, o quando usufruisce di un contenuto pornografico. Come si propone l’autore, anche noi siamo coinvolti e tentati dalla stessa deriva chimica.

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GIORGIO VIALI

CONTATTI: giorgioviali@gmail.com

JOSEPH SARNO

JOSEPH SARNO

Joseph Sarno è stato un regista e sceneggiatore statunitense, noto per la sua produzione di film erotici e softcore durante gli anni '60 e '70. È considerato una figura importante nel genere del cinema erotico, conosciuto per film come "Inga" e "All the Sins of Sodom". Sarno è stato anche un pioniere nel cinema indipendente e è stato elogiato per il suo approccio sensibile e rispettoso alla sessualità femminile nei suoi film. È scomparso nel 2010 all'età di 89 anni.

Joseph Sarno è stato un regista e sceneggiatore di origini italiane ed ebree, nato a Brooklyn, New York, nel 1921. Dopo aver studiato psicologia presso la New York University, interruppe gli studi a causa della Seconda guerra mondiale, durante la quale prestò servizio nell'aviazione della Marina. Tornato alla vita civile, trovò lavoro come giornalista freelance e successivamente iniziò a dirigere documentari educativi e industriali.

Negli anni '60, Sarno fu coinvolto nella produzione di film erotici a basso costo per competere con i film importati dall'Europa, diventando uno dei registi di punta del genere sexploitation. La sua estetica unica e la raffinatezza psicologica hanno contraddistinto i più di 50 film che ha scritto e diretto nel corso della sua carriera. Utilizzando luce cruda, montaggio frenetico e minimalismo nella costruzione delle scene, Sarno ha dato vita a una serie di pellicole che si distinguono per la loro profondità e complessità.

Tra i suoi film più noti si annoverano "Sin in the Suburbs", "Moonlighting Wives", "Inga", "Young Playthings" e "Confessions of a Young American Housewife". La centralità del tema dell'aggressività sessuale femminile e il suo gusto espressionista hanno caratterizzato lo stile distintivo di Sarno, che si è sempre definito un regista "realistico" nonostante le sue tendenze visionarie.

Nonostante abbia girato anche film hardcore sotto vari pseudonimi negli anni successivi, Sarno è rimasto principalmente legato al softcore erotico, credendo che l'erotismo risieda più nel non mostrare tutto piuttosto che nell'eccessiva esplicità. La sua carriera è stata contrassegnata da un costante impegno artistico e dalla ricerca di un erotismo raffinato e suggestivo.

Joseph Sarno, noto anche con diversi pseudonimi come Joe Sarno, Karl Andersson e Otto Hamlin, è deceduto nel 2010 all'età di 89 anni, lasciando dietro di sé un'eredità duratura nel mondo del cinema erotico e una filmografia che continua ad ispirare e affascinare gli appassionati del genere.

ELEMENTI - CORPO SOCIALE

GIORGIO VIALI - CINEMA TEATRO FOTOGRAFIA

USO IMPROPRIO

USO IMPROPRIO

USO IMPROPRIO DEL CORPO

USO IMPROPRIO DEI SOCIAL MEDIA

USO IMPROPRIO DELLA VISIONE

USO IMPROPRIO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICALE

USO IMPROPRIO DELLA DIPENDENZA

SITO WEB:

WWW.USOIMPROPRIO.INFO

UN'IDEA DI GIORGIO VIALI

CORPO SOCIALE

INTERAZIONI VISIVE ED ESPRESSIVE

DA UN'IDEA DI GIORGIO VIALI

Il concetto di CORPO SOCIALE racchiude in sé una varietà di significati e sfaccettature, emergendo come un laboratorio di studio e riflessione su come gli individui siano interconnessi all'interno di comunità. Il laboratorio indaga le relazioni, le interazioni e le strutture che formano il tessuto sociale, esplorando le modalità attraverso cui si realizzano le dinamiche relazionali e le identità collettive e agendo attivamente con interazioni visive ed espressive.

Il CORPO SOCIALE si manifesta attraverso un insieme di relazioni che collegano le persone, stabilendo diritti e doveri, ma anche aspettative e responsabilità. Queste relazioni sono mediate da istituzioni, norme e valori culturali, che giocano un ruolo cruciale nel forgiarsi delle identità individuali e collettive. L'interazione tra i membri di una comunità influenza non solo le loro azioni, ma anche le loro percezioni e posizioni all'interno della società. Il laboratorio Corpo Sociale si propone quindi di esaminare come questi legami si sviluppano e quali effetti produce sul benessere degli individui e sulla coesione sociale.

Il termine CORPO chiama in causa anche la dimensione fisica dell'individuo (il suo CORPO), ed il modo in cui la società influisce sulla percezione personale del CORPO stesso. Nella cultura contemporanea, il corpo è al centro dell'attenzione, non solo come entità biologica, ma come veicolo di espressione e identità. L'aspetto sociale del corpo si riferisce a come gli individui siano influenzati da norme di bellezza, ideali di comportamento e aspettative sociali. E a come il CORPO esposto nei SOCIAL MEDIA e ONLINE sia o possa essere un CORPO SOCIALE.

In sintesi, Corpo Sociale si propone come LABORATORI che esplora i legami intrinseci tra l'individuo e la collettività, focalizzandosi sulle sfide contemporanee che il corpo umano incontra nel contesto sociale.

CORPO SOCIALE

DA UN'IDEA DI GIORGIO VIALI

INTERAZIONI, INCURSIONI, CONTENUTI, CORPI, VISI, SGUARDI - TEATRO, CINEMA, PERFORMANCE - TESTI - GIORGIO VIALI - VICENZA

CORPO SOCIALE - TESTI - GIORGIO VIALI

DIPENDENZA SOCIALE

CORPO SOCIALE E DIPENDENZA SOCIALE

CORPO SOCIALE

INTERAZIONI VISIVE ED ESPRESSIVE

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Il concetto di CORPO SOCIALE racchiude in sé una varietà di significati e sfaccettature, emergendo come un laboratorio di studio e riflessione su come gli individui siano interconnessi all'interno di comunità. Il laboratorio indaga le relazioni, le interazioni e le strutture che formano il tessuto sociale, esplorando le modalità attraverso cui si realizzano le dinamiche relazionali e le identità collettive e agendo attivamente con interazioni visive ed espressive.

Il CORPO SOCIALE si manifesta attraverso un insieme di relazioni che collegano le persone, stabilendo diritti e doveri, ma anche aspettative e responsabilità. Queste relazioni sono mediate da istituzioni, norme e valori culturali, che giocano un ruolo cruciale nel forgiarsi delle identità individuali e collettive. L'interazione tra i membri di una comunità influenza non solo le loro azioni, ma anche le loro percezioni e posizioni all'interno della società. Il laboratorio Corpo Sociale si propone quindi di esaminare come questi legami si sviluppano e quali effetti produce sul benessere degli individui e sulla coesione sociale.

Il termine CORPO chiama in causa anche la dimensione fisica dell'individuo (il suo CORPO), ed il modo in cui la società influisce sulla percezione personale del CORPO stesso. Nella cultura contemporanea, il corpo è al centro dell'attenzione, non solo come entità biologica, ma come veicolo di espressione e identità. L'aspetto sociale del corpo si riferisce a come gli individui siano influenzati da norme di bellezza, ideali di comportamento e aspettative sociali. E a come il CORPO esposto nei SOCIAL MEDIA e ONLINE sia o possa essere un CORPO SOCIALE.

In sintesi, Corpo Sociale si propone come LABORATORI che esplora i legami intrinseci tra l'individuo e la collettività, focalizzandosi sulle sfide contemporanee che il corpo umano incontra nel contesto sociale.

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CORPO PACKAGING

CORPO PACKAGING

Si utilizza il termine CORPO PACKAGING per riferirsi ad un corpo che segue la tecnica di comunicazione del packaging e quindi che mira ad attrarre l'attenzione su sé stesso rispetto a tutti gli altri soggetti esposti. Il corpo è quindi il mezzo per definire una propria identità sociale; questo porta a mettere in secondo piano le qualità personali dell'individuo, la cui personalità viene identificata attraverso le scelte dei beni di mercato che compie per sé stesso: per questo è una personalità in continua evoluzione e strettamente legata ai cambiamenti delle tendenze.

CORPO PACKAGING

CORPO SOCIALE

INTERAZIONI VISIVE ED ESPRESSIVE

DA UN'IDEA DI GIORGIO VIALI

Il concetto di CORPO SOCIALE racchiude in sé una varietà di significati e sfaccettature, emergendo come un laboratorio di studio e riflessione su come gli individui siano interconnessi all'interno di comunità. Il laboratorio indaga le relazioni, le interazioni e le strutture che formano il tessuto sociale, esplorando le modalità attraverso cui si realizzano le dinamiche relazionali e le identità collettive e agendo attivamente con interazioni visive ed espressive.

Il CORPO SOCIALE si manifesta attraverso un insieme di relazioni che collegano le persone, stabilendo diritti e doveri, ma anche aspettative e responsabilità. Queste relazioni sono mediate da istituzioni, norme e valori culturali, che giocano un ruolo cruciale nel forgiarsi delle identità individuali e collettive. L'interazione tra i membri di una comunità influenza non solo le loro azioni, ma anche le loro percezioni e posizioni all'interno della società. Il laboratorio Corpo Sociale si propone quindi di esaminare come questi legami si sviluppano e quali effetti produce sul benessere degli individui e sulla coesione sociale.

Il termine CORPO chiama in causa anche la dimensione fisica dell'individuo (il suo CORPO), ed il modo in cui la società influisce sulla percezione personale del CORPO stesso. Nella cultura contemporanea, il corpo è al centro dell'attenzione, non solo come entità biologica, ma come veicolo di espressione e identità. L'aspetto sociale del corpo si riferisce a come gli individui siano influenzati da norme di bellezza, ideali di comportamento e aspettative sociali. E a come il CORPO esposto nei SOCIAL MEDIA e ONLINE sia o possa essere un CORPO SOCIALE.

In sintesi, Corpo Sociale si propone come LABORATORI che esplora i legami intrinseci tra l'individuo e la collettività, focalizzandosi sulle sfide contemporanee che il corpo umano incontra nel contesto sociale.

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CORPO SOCIALE - TESTI - GIORGIO VIALI

FOTOGRAFIA

Per CORPO SOCIALE i Fratelli Calgaro hanno ritratto fotograficamente alcuni dei partner, dei clienti e dei dipendenti del gruppo Alpenite, convenuti ad una festa, in due sessioni di shooting. Il progetto nasce dall’idea di sintetizzare nella forma anatomica del corpo umano femminile e maschile l’idea della complessità di un’organizzazione articolata qual è un’azienda, che, secondo la definizione dell’Enciclopedia Treccani, è «un sistema di forze economiche che sviluppa nell’ambiente con cui interagisce processi di produzione e/o di consumo, a favore dei soggetti economici che vi cooperano». Ciascuna persona convenuta è stata invitata a farsi ritrarre di fronte l’obbiettivo, su un fondale di carta bianca, spogliandosi o mostrando una parte del proprio corpo. Le reazioni sono state molto differenti, a seconda del grado di confidenza con il proprio corpo e di esibizionismo di ciascun partecipante: alcuni hanno preso parte scoprendo il tronco, le gambe o rimanendo in mutande, altri invece si sono sentiti liberi di esporsi in completa nudità, appena velati da una pianta di ficus elastica variegata sorretta con le mani di fronte al pube, con una modalità che reinterpreta in chiave postmoderna, ed una sottile ironia, la classica iconografia di Adamo ed Eva.

ADAMO ED EVA, IMMAGINE, CORPO, VISO, SOCIAL MEDIA, SOCIOLOGIA, POLITICA, POLITICA DEI CORPI

Il concetto di CORPO SOCIALE esplora le interconnessioni tra gli individui nelle comunità, analizzando le relazioni e le strutture che formano il tessuto sociale. Attraverso un laboratorio di studio, si indagano le dinamiche relazionali, le identità collettive e le interazioni visive, evidenziando come i legami sociali determinino diritti, doveri e responsabilità, mediati da istituzioni e valori culturali. Inoltre, si considera l'impatto delle norme di bellezza e delle aspettative sociali sulla percezione del corpo, sia in contesti reali che online, evidenziando l'importanza del corpo come veicolo di espressione. In sintesi, il progetto Corpo Sociale mira a esaminare le relazioni tra individuo e collettività, affrontando le sfide contemporanee legate al corpo umano nel contesto sociale.

CORPO SOCIALE

LABORATORIO DI INTERAZIONI VISIVE ED ESPRESSIVE

DA UN'IDEA DI GIORGIO VIALI

Il concetto di CORPO SOCIALE racchiude in sé una varietà di significati e sfaccettature, emergendo come un laboratorio di studio e riflessione su come gli individui siano interconnessi all'interno di comunità. Il laboratorio indaga le relazioni, le interazioni e le strutture che formano il tessuto sociale, esplorando le modalità attraverso cui si realizzano le dinamiche relazionali e le identità collettive e agendo attivamente con interazioni visive ed espressive.

Il CORPO SOCIALE si manifesta attraverso un insieme di relazioni che collegano le persone, stabilendo diritti e doveri, ma anche aspettative e responsabilità. Queste relazioni sono mediate da istituzioni, norme e valori culturali, che giocano un ruolo cruciale nel forgiarsi delle identità individuali e collettive. L'interazione tra i membri di una comunità influenza non solo le loro azioni, ma anche le loro percezioni e posizioni all'interno della società. Il laboratorio Corpo Sociale si propone quindi di esaminare come questi legami si sviluppano e quali effetti produce sul benessere degli individui e sulla coesione sociale.

Il termine CORPO chiama in causa anche la dimensione fisica dell'individuo (il suo CORPO), ed il modo in cui la società influisce sulla percezione personale del CORPO stesso. Nella cultura contemporanea, il corpo è al centro dell'attenzione, non solo come entità biologica, ma come veicolo di espressione e identità. L'aspetto sociale del corpo si riferisce a come gli individui siano influenzati da norme di bellezza, ideali di comportamento e aspettative sociali. E a come il CORPO esposto nei SOCIAL MEDIA e ONLINE sia o possa essere un CORPO SOCIALE.

In sintesi, Corpo Sociale si propone come LABORATORI che esplora i legami intrinseci tra l'individuo e la collettività, focalizzandosi sulle sfide contemporanee che il corpo umano incontra nel contesto sociale.

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